Il diritto di famiglia è quel ramo del diritto privato che disciplina i rapporti familiari nella loro accezione più ampia, trattando questioni attinenti ai rapporti tra coniugi, di filiazione, di adozione e ancora di parentela e affinità. È, dunque,  l’insieme delle norme che regolano i rapporti giuridici delle persone che costituiscono un nucleo familiare, lì dove è proprio il nucleo nel suo insieme ad avere priorità rispetto al singolo, i suoi interessi rispetto a quelli individuali, che anzi in qualche modo ne risultano “limitati”.

Basti pensare, ad esempio, al diritto alla libertà del soggetto: se al di fuori della famiglia un uomo o una donna hanno piena facoltà di intrattenere relazioni con chiunque desiderino (e in qualsiasi numero) lo stesso non può dirsi in seguito al matrimonio, quando viene ad istituirsi un dovere reciproco alla fedeltà. Si può, anzi, sostenere che le nozze inaugurino una serie di diritti-doveri speciali e completamente nuovi:

  • status familiare;
  • assistenza, fedeltà, collaborazione;
  • potestà familiare, vale a dire il diritto-dovere di entrambi i genitori a mantenere, educare ed istruire i figli.

Si tratta di diritti-doveri in quanto, per l’appunto, il marito ha il diritto ad essere assistito in caso di bisogno e la moglie ha il dovere di accudirlo, e viceversa; in quanto la prole ha il diritto ad essere tutelata e il genitore ha il dovere di tutelarla; etc.

Tutti diritti assoluti, indisponibili, imprescrittibili, di ordine pubblico, oggetto di particolare tutela penale e personalissimi.